pierluigi de giuli fotografia paesaggistica in grande formato

DG-Tech68

Le fotocamere tecniche sono di fatto una semplificazione del banco ottico: utilizzano le stesse lenti, ma sono prive di movimenti di basculaggio, hanno come supporto di acquisizione i dorsi a pellicola o quelli digitali. Il loro vantaggio è sicuramente la compattezza e il minor peso, rispetto al banco ottico, e l'assenza dei movimenti di basculaggio ne semplifica l'utilizzo pur garantendo una qualità assolutamente alta, pari a quella del banco ottico.

DG Tech68

Nell'attuale scenario delle attrezzature fotografiche, queste fotocamere si sono molto semplificate, grazie anche all'integrazione di tutte quelle funzioni, un tempo svolte dal corpo macchina ed ora integrate negli attuali dorsi digitali, diventando di fatto una sorta di piastra che accoppia la lente al dorso digitale.

Ed è proprio su questo "principio", in cui idealmente è sufficiente avere una piastra meccanica che accoppia lente e dorso, che nasce la mia DG-Tech68.

Infatti, avendo già a disposizione l'attrezzatura fotografica del banco ottico, ossia lenti e dorso digitale, mi è venuta subito l’idea che, tramite una semplice piastra meccanica, che potesse garantirne l'accoppiamento, potessi ottenere una mia fotocamera tecnica con immediatezza. Inoltre, l'ambizione di riuscire ad arrivare ad un prodotto che per tipologia e caratteristiche si avvicinasse alla costosa XT della Phase One è stata la spinta decisiva che mi ha fatto realizzare il progetto.

Benché concettualmente sembrasse tutto molto semplice, nella realtà dei fatti non è stato poi così banale progettare questa fotocamera: infatti, come spesso accade, ciò che apparentemente non risulta difficile, di fatto nasconde difficoltà e complicazioni derivanti anche dalle caratteristiche professionali di questi apparecchi.

La realizzazione della DG-Tech68 è stata possibile solamente quando sono stato capace di superare due problemi fondamentali:

Il primo è stato quello di mantenere la perfetta compatibilità con il sistema WDS Cambo, in modo da poter utilizzare sulla nuova fotocamera tutti i componenti, come il Ground Glass WDS-619, il distanziatore WRS-1017 e, non da ultimo, il mio dorso digitale IQ260 montato su piastra SLW-86 Cambo. In questo modo, ho reso interscambiabili i vari componenti tra il banco ottico Cambo Actus-DB e questa nuova fotocamera creando una vera e propria sinergia tra i due sistemi.

Tutto questo è stato possibile grazie all'impiego dell'adattatore Cambo DPB-45, opportunamente modificato, che ho usato come interfaccia posteriore della fotocamera.

Il secondo ostacolo che ho dovuto affrontare ha riguardato la possibilità di montare le ottiche in modo semplice e interscambiabile tra i due sistemi e nello stesso tempo riuscire ad integrare sulla nuova DG-Tech68 un sistema elicoidale per la messa a fuoco.

Ho potuto effettuare tale azione attraverso l'uso di due adattatori: il primo un Copal-0 to M65x1 maschio e il secondo un Hasselblad V-Mount lens to M65x1 femmina, i quali, avvitati insieme, mi hanno permesso di ottenere che ogni mia lente avesse l'innesto a baionetta Hasselblad V-Mount e non più l'attacco proprietario Cambo.

Inoltre, è stato sufficiente corredare il mio banco ottico Actus-DB della piastra Cambo ACB-HA per lenti Hasselblad, mentre sulla nascente DG-Tech68 ho messo un attacco a baionetta per lenti Hasselblad to M65X1 avvitato a sua volta su elicoide M65x1 per la messa a fuoco: ho così ottenuto che tutte le lenti si inserissero facilmente come dei normali obiettivi Hasselblad su entrambi i sistemi, giungendo quindi ad una piena compatibilità tra il sistema Actus-DB Cambo e la nuova DG-Tech68, oltreché acquisire un minore ingombro delle ottiche, depurate dell'ingombrante Lensplate Cambo, a mio avviso poco pratico per via della sua strana forma “a lecca lecca”.

Un ulteriore aspetto, di pari importanza, riguarda la scelta del tiraggio della fotocamera. Si doveva, per l’esattezza, stabilire quale dovesse essere la distanza tra piano nodale e piano focale, tanto da rendere il progetto compatibile con le mie lenti ed in particolare con lo Schneider Apo Digitar XL 43mm, il quale ha un tiraggio di soli 49,2 mm, ma anche con il Rodenstock HR Digaron-W 70mm con un tiraggio di 72,7 mm.

Al fine di ottenere tale compatibilità, ho progettato la fotocamera con tiraggio complessivo di soli 49,2mm, in maniera che il 43mm mettesse a fuoco all'infinito con l'elicoide tutta chiusa.

Inoltre, per arrivare ad ottenere la stessa cosa per il 70mm, ho pensato di sfruttare il distanziatore Cambo WRS-1017, il quale, interposto tra dorso digitale e attacco posteriore, incrementa la distanza di ulteriori 17mm arrivando così ad un tiraggio complessivo di 66,2mm. A questo punto per raggiungere il traguardo di 72,7mm, imprescindibile per ottenere la messa a fuoco all'infinito con il 70mm, risultava necessario distanziare ancora di 6,5mm.

Così è bastato aggiungere un micro-distanziatore M65x1 di 6,5mm tra gli adattatori montati sulla lente per conseguire una perfetta messa a fuoco all'infinito ad elicoide chiusa, anche per questa lente.

Chiaramente, ho implementato sul mio progetto, per non risultare meno valido rispetto alle fotocamere dei più importanti brand, la possibilità di un decentramento orizzontale del dorso di 20+20mm, in modo da ottenere, con tre scatti, il formato di 6X8cm.

La piena compatibilità verso il sistema Cambo mi permette anche l'utilizzo del dorso porta rulli 6X8 della Mamiya e quindi la possibilità di utilizzare la pellicola al posto del dorso digitale.

Insomma, anche se non è la Phase One XT, posso ritenermi ampiamente soddisfatto del progetto che ho portato a compimento e del fatto che ora potrò contare anche su questa soluzione per fotografare paesaggi e magari riuscire a raggiungere mete sempre più impegnative, grazie al peso della mia nuova fotocamera di gran lunga inferiore, oltreché avere l’ambizione di acquisire scatti “al volo” senza l'ausilio del cavalletto ed immortalare situazioni di luce di breve durata.

Nella speranza di aver suscitato curiosità ed interesse in te che leggi, attendo i tuoi graditi commenti.

(Se ci fosse qualcuno interessato alla sua realizzazione / produzione, sarò lieto di fornire dettagli non presenti in questo articolo, contattandomi direttamente tramite mail o con il modulo "Contatti" del sito.)

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