logo pierluigi de giuli fotografo

Dorso Digitale...
una scelta impegnativa

Hasselblad Dorso
Dorso Digitale dell'azienda svedese Hasselblad® che ringrazio per la concessione all'utilizzo sul mio sito.

 

L'introduzione sul mercato dei primi dorsi digitali per medio formato è avvenuta alla fine degli anni 90 ed ha rappresentato la pietra miliare nel passaggio dalla fotografia analogica a quella digitale.

In particolare, nel 1993 l'azienda americana Better Light Inc sviluppò il primo dorso digitale a scansione per Grande Formato, il 4000E-HS, in grado di produrre un file digitale da 106 MB con una risoluzione di 3750X5000 pixels per una superficie di scansione di 72X92mm. Successivamente, alla fine degli anni 90, con il modello di punta, il Super 8K-HS, raggiunse la risoluzione di ben 12000X15990 pixels, generando files da 1,1 GB.

Da quegli anni ad oggi l'interesse per la fotografia digitale nell'ambito del medio formato, e di conseguenza anche nel grande formato, è aumentata significativamente portando molte aziende, oggi leader nel settore, a sviluppare e produrre dorsi digitali sempre più performanti, dando così origine ad un vero e proprio mercato dell'usato, in cui è possibile trovare moltissimi modelli, dai più datati ed economici, a quelli più attuali e con requisiti più evoluti.

Lo scopo di questo breve articolo è quello di aiutare il lettore nell'impegnativa scelta di un dorso digitale, garantendo da un lato caratteristiche in grado di soddisfare le proprie esigenze, e dall'altro trovare il giusto equilibrio tra prestazioni e investimento economico.

Come per tutti i dispositivi elettronici, peraltro in continua evoluzione, la differenza tra i vari modelli è dovuta alle peculiarità intrinseche del dispositivo ed in particolare dalle tecnologie impiegate. Nell'ambito specifico dei dorsi digitali fotografici, le particolarità e le funzionalità in gioco sono veramente tante ed è per questo che sarà necessario dare delle priorità, cercando di capire quali siano per ognuno le più importanti al fine di riuscire a soddisfare le esigenze fotografiche di ciascuno.

La prima domanda da porci riguarda la scelta sul tipo di tecnologia, e quindi se prediligerne un sensore CCD (Charger- Coupled Device) oppure CMOS (Complementary Metal-Oxide Semiconductor); tali due sigle, apparentemente potrebbero non destare particolare attenzione, ma in realtà distinguono i dorsi digitali in due macro-gruppi con differenze di prestazioni e di utilizzo molto importanti.

Da un punto di vista puramente elettronico, c’è da dire che i sensori CCD utilizzano una struttura lineare di celle fotosensibili collegate in serie, laddove ogni cella cattura e trasferisce elettricamente i fotoni lungo una catena di celle e questo li rende più lenti rispetto ai CMOS.

Al contrario, i sensori CMOS utilizzano una matrice di pixel con un transistor di lettura incorporato per ciascun pixel in modo da permettere una lettura parallela dei dati, rendendoli molto più veloci.

Ma da un punto di vista fotografico?

Vediamo i principali requisiti concernenti gli aspetti fotografici.

I CCD

Questi sensori sono i primi ad essere stati utilizzati dalle aziende quali la Kodak o la Dalsa. Inizialmente sono stati sviluppati per applicazioni militari ed aerospaziali, e solo successivamente impiegati nei primi dorsi digitali.

Punti di forza:
questi sensori erano noti per la loro eccellente qualità dell'immagine, con basso rumore elettronico e alta sensibilità alla luce a condizione di lavorare alla sensibilità nativa (25÷50 ISO) Hanno una precisione del colore molto alta, con una riproduzione fedele dei toni e una minima distorsione cromatica, tanto da renderli perfetti in applicazioni che richiedono una resa cromatica molto accurata.

Punti di debolezza:
consumo energetico maggiore rispetto ai CMOS ed una velocità di scatto più lenta a causa del processo di lettura sequenziale. La funzione Live View, anche se presente, di fatto risulta inutilizzabile per via della alta latenza tra i dati registrati e quelli visualizzati. Se si lavora al di sopra dei 100 ISO il rumore elettronico aumenta esponenzialmente, abbassando drasticamente la qualità dell'immagine..

I CMOS

Punti di forza:
più efficienti dal punto di vista energetico, soprattutto perché possono leggere i dati in parallelo, con la garanzia, quindi, di un'elevata velocità di scatto. Hanno un range di sensibilità molto esteso: gli ultimi modelli introdotti nel mercato arrivano a 12.800 ISO. La funzione Live View è perfetta e può essere utilizzata anche per il controllo della messa a fuoco, con possibilità di ingrandire fino al 400%. Tutto questo li rende più versatili e adatti a una varietà di applicazioni, dalla fotografia d'azione alla fotografia notturna.

Punti di debolezza:
maggiore rumore cromatico rispetto ai CCD. Trattandosi dell'ultima tecnologia impiegata nella produzione dei dorsi, nonostante il basso costo di produzione, si trovano solo sui modelli più attuali e di conseguenza il costo rimane ancora piuttosto alto. La superficie dei sensori non è molto grande, generalmente è di 44X33 millimetri; solo nei dorsi top di gamma vengono superate queste dimensioni. Già considerando queste principali caratteristiche, ci si può fare un'idea dei vantaggi e dei limiti che distinguono tali due tecnologie. Sempre al fine di ottimizzare la scelta da farsi, è doveroso segnalare che in alcuni modelli prodotti dalla Phase One, pur essendo realizzati con sensori CCD, è stata implementa una modalità di funzionamento chiamata Sensor+ che permette di aumentare la sensibilità fino a 3200 ISO senza creare problemi di rumore elettronico, ma solo a discapito della risoluzione - che in questa modalità sarà un quarto di quella massima. Inoltre, con alcuni modelli è possibile eseguire esposizioni fino a 60 minuti (per queste lunghe esposizioni, verrà eseguito in automatico un dark frame di uguale durata) Ciò premesso, sulla scorta delle mie conoscenze e dell’esperienza acquisita negli anni, proverò a raggruppare, in base alla risoluzione, partendo dai 22MP in su, i dorsi digitali più validi, così da provare ad orientare velocemente il lettore riguardo alla scelta da fare.

1° Gruppo 22÷33 MP (solo CCD)

Leaf Aptus-II - 5 22MP
CCD size 48X36 (Dalsa)
Pixel size 9X9 micron
ISO 25÷400
Dinamic range 12 Stop
Maximum exposure time 32 secondi

Phase One P25+ 22MP
CCD size 49X37 (Kodak) Pixel size 9X9 micron ISO 50÷800
Dinamic range 12 Stop
Maximum exposure time 60 minuti

Leaf Aptus-II - 7 33MP
CCD size 48X36 (Dalsa)
Pixel size 7,2X7,2 micron
ISO 50÷800
Dinamic range 12 Stop
Maximum exposure time 32 secondi

2° Gruppo 39÷50 MP (CCD e CMOS)

Leaf Aptus-II - 8 40MP
CCD size 44X33
Pixel size 6X6 micron
ISO 80÷800
Dinamic range 12 Stop
Maximum exposure time 32 secondi

Phase One P40+ 40MP
CCD size 44,2X33,1
Pixel size 6,8X6,8 micron
ISO 50÷800
Dinamic range 12 Stop
Maximum exposure time 60 minuti

Leaf Credo 40 40MP
CCD size 43,9X32,9
Pixel size 6X6 micron
ISO 50÷800
Dinamic range 12,5 Stop
Maximum exposure time 32 secondi

Phase One P45+ 39MP
CCD size 49,1X36,8
Pixel size 6,8X6,8 micron
ISO 50÷800
Dinamic range 12 Stop
Maximum exposure time 60 minuti

Phase One IQ150 e IQ250 50MP
CMOS Size 44X33
Pixel size 5,3X5,3 micron
ISO 100÷6400
Dinamic range 14 Stop
Maximum exposure time 60 minuti

Hasselblad CFVII 50C 50MP
CMOS Size 43,8X32,9
Pixel size 5,3X5,3 micron
ISO 100÷25600
Dinamic range 16 Stop
Maximum exposure time

3° Gruppo 60÷80 MP (CCD)

Leaf Aptus-II - 10 56MP
CCD size 56X36
Pixel size 6X6 micron
ISO 80÷800
Dinamic range 12 Stop
Maximum exposure time 32 minuti

Leaf Aptus-II - 12 80MP
CCD size 54X40
Pixel size 5,2X5,2 micron
ISO 80÷800
Dinamic range 12 Stop
Maximum exposure time 32 minuti

Leaf Credo 60 60MP
CCD size 53X40,4
Pixel size 6X6 micron
ISO 50÷800
Dinamic range 12,5 Stop
Maximum exposure time 60 secondi

Phase One IQ260 60MP
CCD size 54X40
Pixel size 6X6 micron
ISO 50÷800
Modalità Sensor+ 200÷3200
ISO Dinamic range 13 Stop
Maximum exposure time 60 minuti

Leaf Credo 80 80MP
CCD size 53,7X40,4
Pixel size 5,2X5,2 micron
ISO 35÷800
Dinamic range 12,5 Stop
Maximum exposure time 120 secondi

4° Gruppo 100÷150 MP (solo CMOS)

Phase One IQ3 Trichromatic 100MP
CMOS Size 53,4X40
Pixel size 4,6X4,6
ISO 50÷12800
Dinamic range 15 Stop
Maximum exposure time 60 minuti

Phase One IQ4 100MP
CMOS Size 53,4X40
Pixel size 4,6X4,6
ISO 50÷12800
Dinamic range 15 Stop
Maximum exposure time 60 minuti

Hasselblad H6D-100C 100MP
CMOS Size 53,4X40
Pixel size 4,6X4,6
ISO 64÷12800
Dinamic range 15 Stop
Maximum exposure time 60 minuti

Phase One IQ4 150MP
CMOS Size 53,4X40
Pixel size 3,76X3,76
ISO 50÷25600
Dinamic range 16 Stop
Maximum exposure time 60 minuti

Chiaramente questo elenco non è una lista esaustiva di tutti i dorsi digitali prodotti fino ad oggi, ma si basa sulle mie modeste conoscenze e sulle ricerche che ho fatto negli anni al fine di riuscire ad acquistare, con un budget moderato, ciò che ritenevo più idoneo alla fotografia paesaggistica in grande formato, genere da me prediletto. Ne consegue che le mie ricerche ed approfondimenti si sono soffermati maggiormente su alcune caratteristiche quali la fedeltà dei colori, la grandezza del sensore, la possibilità di fare lunghe esposizioni, e le dimensioni dei pixel; in particolare quest'ultima caratteristica risulta essenziale per soddisfare il potere risolvente delle lenti digitali. Insomma, ognuno di noi sa quali sono le caratteristiche fondamentali per il proprio genere fotografico, e, quindi, grazie a questa macro-divisione sarà possibile orientarsi più semplicemente sui modelli più confacenti al singolo caso.

Ovviamente, come per tutto, se si cerca il massimo senza badare a spese, la scelta non sarà difficile poiché basterà acquistare uno degli ultimi modelli della Phase One, tenendo sempre, comunque, conto che se oggi si ha il tutto in termini di prestazioni e tecnologia, fra sei mesi o un anno potrebbe non essere più così!

I produttori, in questo mondo consumistico, conoscono molto bene le tempistiche per introdurre sul mercato le novità capaci di stimolare il consumatore e garantire un continuo revenue per la propria azienda.

Per coloro, invece, che considerano questo acquisto un investimento a lungo termine, sarà indispensabile riflettere bene su cosa prendere, valutando tutti gli aspetti, in modo che il dispositivo scelto possa rimanere uno strumento valido ed efficace per gli anni a venire. Spero che questi appunti possano essere di aiuto a coloro che intendono intraprendere questa evoluzione fotografica.

Alla prossima.

info@paesaggidimontagna.it